Luigi Sturzo

Data1885 - 1959
ConsistenzaBuste 1.500
Storia istituzionale/biografiaLuigi Sturzo nasce a Caltagirone il 26 novembre 1871 da Felice e Caterina Boscarelli. Dopo aver studiato nei seminari di Noto e Caltagirone, nel maggio 1894 viene ordinato sacerdote e nel 1898 si laurea in Teologia presso la Pontificia Università Gregoriana. Nel 1896 entra a far parte del primo movimento democratico cristiano di ispirazione murriana, collabora alla rivista "Cultura sociale" e aderisce al movimento "Domani d'Italia" accanto a Toniolo, Murri e Meda. Si occupa di riforme sociali nel settore agricolo, rivestendo per lunghi anni cariche direttive nell'amministrazione locale e provinciale: dal 1915 al 1920 è pro-sindaco di Caltagirone; dal 1915 al 1917 è segretario generale della Giunta dell'Azione Cattolica; dal 1915 al 1924 è vicepresidente dell'Associazione dei Comuni Italiani. Ma il suo nome è soprattutto legato al Partito Popolare, che fonda a Roma il 18 gennaio 1919 e di cui è segretario sino al 1923. Durante il IV congresso del partito, nell'aprile 1923, dopo il gabinetto di coalizione Mussolini, Sturzo si diichiara contrario ad ogni forma di collaborazione e di compromesso con il fascismo passando così all'opposizione. Costretto a dimettersi in quello stesso anno, deve abbandonare l'Italia nel novembre 1924, rifugiandosi a Londra e poi negli Stati Uniti, dove svolge intensa attività antifascista. A Londra fonda nel 1936 i gruppi "Popolo e Libertà" e, nel 1940, l'Unione Democratica Cristiana Internazionale, di cui viene nominato vicepresidente. Durante i 22 anni di esilio, grazie ad una straordinaria esperienza politica, continua ad approfondire gli studi di sociologia e di scienza politica e si impegna in un vivace lavoro culturale di analisi della crisi degli anni Trenta e della rischiosa politica di appesement delle democrazie verso Hitler. Nel settembre 1946, al termine del conflitto mondiale, rientra in Italia dove viene nominato senatore a vita dal presidente della Repubblica Luigi Einaudi il 17 settembre 1952 e si dedica ad un'intensa attività pubblicistica sui maggiori quotidiani nazionali per la ricostruzione ed il rafforzamento democratico. La lotta e gli ammonimenti contro la partitocrazia, l'esagerato statalismo e la corruzione pubblica sono da lui vissuti con l'ansia dell'intellettuale, del cristiano e del sacerdote che sapeva leggere le vicende umane senza mai perdere di vista i principi spirituali della convivenza civile. Si spegne l'8 agosto 1959 nel convento delle Canossiane a Roma.
Storia archivisticaL'Archivio Luigi Sturzo è stato prodotto da Luigi Sturzo nel corso della sua vita, in particolare a partire dal 1890 fino alla morte nel 1959, ed è stato da lui donato all'Istituto Luigi Sturzo per volontà testamentaria.
Nonostante gli spostamenti subiti nel corso dei 22 anni di esilio di Sturzo, prima a Londra e poi negli Stati Uniti, l'Archivio è riuscito a mantenere la sua integrità e autenticità, grazie anche all'attenzione che Sturzo ha sempre riservato alla conservazione delle sue carte, tanto da arrivare a contare 1.500 faldoni.
L'Archivio, in parte proveniente dalla Sicilia, in parte dai luoghi dell'esilio e in parte dal convento delle Canossiane, dove Sturzo alloggiò negli ultimi anni, è approdato all'Istituto in fasi successive rispecchiando perfettamente la tormentata biografia del suo titolare.
Un primo versamento dell'Archivio al neonato Istituto risulta effettuato, sotto la diretta supervisione di Sturzo, già nel 1952, tanto che nel luglio di quell'anno era già conservata la corrispondenza personale del periodo popolare e quella per la morte della sorella Nelina.
Con i successivi versamenti del novembre 1953 e dell'agosto 1956 è confluita anche la documentazione prodotta da Sturzo dopo il rientro dall'esilio, con tutti i manoscritti della sua intensa attività pubblicistica di quegli anni per la cui conservazione, alla fine del 1958, risultavano già "adibiti due locali", ai quali si aggiunse, l'anno dopo, l'importante integrazione proveniente da Caltagirone, tra cui, oltre alla corrispondenza personale con i familiari e ad alcune fotografie, pervennero tutti i 1.000 scritti giovanili.
L'ultimo versamento risulta del 30 agosto 1959, pochi giorni dopo la morte di Sturzo, allorché gli esecutori testamentari provvidero al trasferimento di altre casse sigillate dell'archivio. Nel 1961 fu effettuato il trasporto degli ultimi 58 bauli di documenti contenenti, tra l'altro, i manoscritti e le bozze delle opere monografiche; le bozze di stampa dei volumi in lavorazione per l'Opera Omnia; la restante corrispondenza con il fratello Mario e la sorella Nelina; i restanti fascicoli sciolti dell'archivio generale; la collezione di articoli, ritagli stampa e recensioni incollate e non; una quantità di agende piccole, grandi, medie e di rubriche e libretti di indirizzi; ed, infine, oltre ai pacchi di giornali vari, anche riviste, libri e opuscoli passati alla Biblioteca.
Oggi il bene dispone di 4.500 di pagine di inventari e 650 pagine di indici dei nomi, disponibili anche on-line, per un totale, ad oggi, di 5.700 scritti brevi e di 116.800 documenti descritti analiticamente secondo i criteri indicati dallo stesso Sturzo.
Grazie a questo ricco e articolato archivio che, non a caso, è stato definito da Gabriele De Rosa l'"archivio di una vita", possono essere oggi ricostruiti i momenti salienti della vita, dell'attività e del pensiero di Sturzo. Basta scorrere gli inventari per rendersi conto di questa opportunità che le carte offrono: infatti, oltre ai primari interessi per gli studi umanistici, al percorso formativo di seminarista e di universitario alla Gregoriana, all'attività didattica, all'azione di oratore sacro, ai primi impegni in campo sociale e civile, agli anni della guerra, c'è tutta la documentazione riguardante l'esperienza del Partito Popolare Italiano, dei 22 anni di esilio, del rientro in Italia e delle ultime battaglie contro lo statalismo, in difesa della moralizzazione della vita pubblica e delle istituzioni democratiche; tutto è scrupolosamente testimoniato dai 1.500 faldoni donati all'Istituto.
Una produzione immensa, tra lettere, diari, monografie, saggi, articoli, recensioni, il cui linguaggio e il cui stile risultano sempre di un tale realismo storico, lucidità analitica e forza etica da renderli ben riconoscibili anche nel più vasto panorama dei circoli democratici internazionali.
Più in particolare, i 25.000 documenti datati dal 1890 al 1924 testimoniano gli anni che vanno dalla formazione alla costituzione del Partito Popolare; anni che non sono solo quelli della maturazione della proposta politica, ma anche quelli dell'impegno attivo di Sturzo nell'amministrazione locale, dapprima come prosindaco di Caltagirone e poi come vicepresidente dell'Associazione Nazionale dei Comuni d'Italia, la cui visione e elaborazione teorica costituisce anch'essa parte della dote che Sturzo porterà al Partito Popolare. Sono documenti che, nella loro interezza, testimoniano tutto il lungo e travagliato processo, iniziato circa un ventennio prima, che ha avuto come esito la fondazione del Partito Popolare Italiano nel 1919.
Anche i 50.000 documenti degli anni dell'esilio sono una fondamentale testimonianza dell'archivio Sturzo e, per questi anni anche del suo carattere transnazionale. A scorrere gli inventari ci si imbatte in una folla di migliaia di nomi di intellettuali francesi, belgi, tedeschi, spagnoli, o di importanti fuoriusciti italiani negli Stati Uniti; nomi come Bernanos, Maritain, Prélot, Gilson, Dempf, Mendizabal, Ruiz Manent, Sforza, Pacciardi, Salvemini, con i quali Sturzo intreccia rapporti epistolari confrontandosi in dibattiti di alto valore e dai toni civili e morali di sempre più ampia portata e abbracciando le problematiche dei vari paesi, come nel caso della guerra civile di Spagna e, più in generale, la nascita delle dittature.
Se poi a questa produzione epistolare, in parte pubblicata o in corso di pubblicazione nell'Opera Omnia, si aggiunge anche la sezione dell'Archivio riguardante gli scritti brevi e l'attività pubblicistica, con i suoi complessivi 5.717 documenti, ci si può fare un'idea non solo di quanto ha scritto e della mole di carte presente, ma anche della visibilità di cui ha sempre goduto nel corso della sua vita, grazie anche alle numerose riviste con le quali collaborava giornalmente.
Attualmente è in ordinamento la quarta parte della sezione Corrispondenza, relativa agli anni 1946-1959, che vanno dal rientro dall'esilio fino alla morte.
(Tratto da C. Argiolas, L'immenso patrimonio documentario di Luigi Sturzo dal cartaceo al digitale, in Atti del Convegno per il 50° anniversario della morte di Luigi Sturzo, Istituto Luigi Sturzo, Roma, 27 novembre 2009).

Il bene è stato dichiarato di notevole interesse storico dalla Soprintendenza Archivistica del Lazio in data 10 giugno 1966.
Info acquisizioneDonazione per volontà testamentaria
Ordinamento e strutturaLa struttura dell'Archivio segue le periodizzazioni della biografia di Sturzo.
In particolare l'Archivio è diviso nelle seguenti tre sezioni (Corrispondenza, Scritti, Opere), articolate in serie e sottoserie archivistiche:

1. Sezione "Corrispondenza": si tratta della documentazione relativa all'attività svolta da Sturzo nel corso della sua vita, con particolare riferimento alla corrispondenza e alle pratiche trattate sulla base dell'attività svolta.
La sezione è divisa nelle seguenti 4 parti:

- I parte 1891-1924

- II parte 1924-1940

- III parte 1940-1946

- IV parte 1946-1959


2. Sezione "Scritti": si tratta degli scritti brevi di Sturzo con particolare riferimento a quelli giornalistici, in tutte le loro versioni editoriali e linguistiche.
La sezione è divisa nelle seguenti 4 parti:

- "Scritti giovanili 1885-1905"

- "Scritti londinesi 1924-1940"

- "Scritti americani 1940-1946"

- "Scritti dal secondo dopoguerra 1946-1959"


3. Sezione "Opere": si tratta degli scritti monografici, cioè delle numerose opere e saggi scritti da Sturzo nel corso della sua vita.
ContenutoL'Archivio Luigi Sturzo conserva la documentazione prodotta da Luigi Sturzo nel corso della sua vita, con riferimento alla sua attività politica, intellettuale, pubblicistica. In particolare conserva il 100% degli scritti e delle opere di Sturzo in tutte le diverse versioni editoriali e linguistiche, e la corrispondenza intercorsa dal 1890 al 1959 con migliaia di interlocutori italiani e stranieri.
Strumenti archivisticiL'Archivio è dotato per la consultazione di 8 inventari analitici - in versione manoscritta, informatizzata e a stampa - che, grazie al loro approfondito livello di descrizione, garantiscono la più corretta salvaguardia e la migliore gestione della documentazione, anche a lungo termine, riscuotendo l'apprezzamento dalla comunità degli studiosi.

Il totale dei documenti finora inventariati ammonta a 89.300 per un totale di 4.480 pagine di inventari.
In particolare:


- Inventari della "Corrispondenza" dal 1890 al 1959: per un totale di 4.200 pagine di inventario analitico e 651 pagine di indici onomastici e cronologici, così suddivisi:

1. I parte 1891-1924: 25.000 documenti inventariati analiticamente a livello di documento. Inventario manoscritto.
Questo inventario è stato pubblicato anche a stampa dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo: Guerra Guido (a cura di), Inventario archivio Luigi Sturzo 1891-1924, Ministero per i Beni e delle Attività Culturali, Direzione Generale per gli Archivi, Roma 2007.

2. II parte 1924-1940: 25.000 documenti inventariati analiticamente a livello di documento. Inventario manoscritto.

3. III parte 1940-1946: 25.000 documenti inventariati analiticamente a livello di documento. Inventario manoscritto.

4. IV parte 1946-1959: 800 faldoni di documenti in corso di schedatura informatizzata.


- Inventari degli "Scritti": 5.717 scritti fra giovanili, londinesi, americani e del secondo dopoguerra descritti in 4 inventari cartacei e 280 pagine di inventari informatizzati e a stampa così suddivisi:

1. "Scritti giovanili 1885-1905": 800 documenti inventariati analiticamente a livello di documento. Inventario cartaceo e informatizzato.

2. "Scritti londinesi 1924-1940": 468 documenti inventariati analiticamente a livello di documento. Inventario cartaceo e informatizzato.
Questo inventario è stato pubblicato anche a stampa, a cura della Regione Lazio: Notarianni Rita (a cura di), Inventario degli Scritti londinesi (1924-1940), Regione Lazio, Palombi Editore, Roma 2009.

3. "Scritti americani 1940-1946": 450 documenti inventariati analiticamente a livello di documento. Inventario cartaceo e informatizzato.

4. "Scritti del rientro in Italia 1946-1959" circa 4.000 documenti inventariati analiticamente a livello di documento. Inventario cartaceo e informatizzato.

Gli inventari sono a cura di Guido Guerra, Rita Notarianni, Piera Cipriani, Lavinia Cicchinelli, Pamela Maurizi, M. Assunta Luccone.

Tutti gli inventari sono consultabili in sede. Quelli informatizzati sono consultabili on line, nella sezione dell'Archivio Storico del sito istituzionale, all'indirizzo www.sturzo.it.
ConsultabilitàLiberamente consultabile ai sensi della normativa archivistica vigente.