Francesco Luigi Ferrari

Data1911 - 1961
Consistenza13 scatole
Storia istituzionale/biografiaFrancesco Luigi Ferrari nasce a Modena il 31 ottobre del 1889 da una famiglia di piccoli possidenti. Dopo una serie di spostamenti con il padre, redattore di vari giornali cattolici, termina gli studi liceali a Modena. Iscrittosi alla facoltà di ingegneria, la lascia dopo due anni e passa a quella di giurisprudenza, dove si laurea nel 1913.
Militante fin da ragazzo nelle organizzazioni cattoliche, entra ben presto in contatto con le idee della prima D.C. Fra il 1909 e il 1912 partecipa alla realizzazione di leghe contadine e alla promozione di agitazioni sindacali per la riforma dei patti colonici.
Come presidente nazionale della F.U.C.I. dal 1910 al 1912 si prodiga a rilanciare l'impegno culturale, coniugandolo con una ricerca di autonomia dal troppo rigido controllo ecclesiastico e con un esplicito riconoscimento dei valori della democrazia moderna.
Viene eletto consigliere comunale di Modena nel giugno del 1914, poco prima del conflitto mondiale. La sua adesione all'interventismo costituisce una scelta ideale in linea con i movimenti democratici laici all'interno della Lega democratica cristiana: la guerra contro l'Austria rappresenta un'occasione per realizzare i valori risorgimentali di indipendenza nazionale, liberazione dei popoli, lotta contro l'assolutismo e la reazione.
Dopo la fine della guerra - da lui combattuta interamente -, nei primi mesi del 1919, si iscrive al neocostituito P.P.I., divenendone l'esponente di maggior rilievo per la sua provincia.
Fra il 1920 e il 1921 le agitazioni dei contadini cattolici per i nuovi patti colonici e l'aumento del prezzo del latte fornito ai caseifici trovano la dura reazione dello squadrismo. E' allora che Ferrari assume un impegno più diretto nella politica nazionale, seguendo, nella dialettica interna del P.P.I., la posizione della sinistra popolare moderata, totalmente distante dalla destra popolare sempre più acquiescente verso il partito fascista.
Dopo la salita al potere di Mussolini e l'ingresso dei popolari nel suo governo, il dissenso di Ferrari trova la sua espressione nel settimanale «Il Domani d'Italia», fondato a Milano nel dicembre 1922.
Al IV Congresso nazionale del P.P.I. (Torino, aprile 1923), chiesto dalla sinistra popolare, egli guida l'opposizione antifascista, mettendo le basi ad una definitiva rottura fra Mussolini e i popolari.
Critico nei confronti del triumvirato Grocchi, Rodinò, Spataro, succeduto a Sturzo dopo le sue dimissioni dalla segreteria del P.P.I., partecipa alla secessione dell'Aventino.
Una volta consolidatasi la dittatura, si fa promotore di una rinascita della democrazia e sceglie il V Congresso nazionale del P.P.I. (Roma, giugno 1925) per tracciarne le tappe fondamentali.
Costretto ormai ad una opposizione semiclandestina e più volte malmenato dai fascisti, nel novembre del 1926 - in concomitanza con lo scioglimento del P.P.I. - decide di abbandonare l'Italia e di trasferirsi in Belgio.
Qui si iscrive alla École des sciences politiques et sociales di Lovanio, dove consegue il dottorato in scienze sociali con una tesi - poi divenuta una delle sue pubblicazioni più importanti - su Le Régime Fasciste italien..
Insieme ad alcuni popolari superstiti e a don Sturzo, continua i lavori, iniziati già dal 1925, per la costituzione di un Segretariato Internazionale dei Partiti Democratici Popolari d'Ispirazione Cristiana.
Nel 1930, su incarico di Sturzo, riorganizza a Bruxelles il Segretariato del P.P.I. all'Estero con il proposito di tenerlo lontano da ogni forma di «clericalismo tradizionale». I risultati rimangono modesti, non riuscendo mai a dare, alla nuova organizzazione, la dimensione di un vero partito continuatore di quello istituito in patria.
Collabora in varie iniziative editoriali con alcuni antifascisti di diversa corrente politica, come il liberale Armando Zanetti o il socialista Gaetano Salvemini. Nel 1931 fonda e dirige per due anni a Bruxelles una rivista di studi politici, «Res Publica», avvalendosi del contributo di Sturzo, di Sforza e di Salvemini. Tra gli argomenti trattatati dalla rivista, uno spazio rilevante lo occupa il rapporto tra Stato e Chiesa in Italia.
Muore a Parigi il 2 marzo 1933, per il riacutizzarsi di un trauma polmonare, dovuto forse ad una delle aggressioni subite in patria.
Storia archivisticaLe carte di Francesco Luigi Ferrari, dopo la sua morte, sono state conservate dalla vedova Lina Filbier nell'appartamento di rue Vaugirard (Parigi) all'interno di grossi scatoloni di cartone, così come da lui lasciate.
Giuseppe Rossini con la collaborazione di Luigi Sturzo - che gli fece ottenere una borsa di studio dal Ministero degli Affari Esteri - le ha riportate in Italia nel gennaio del 1959. Per la scarsità di fonti in nostro possesso, dopo quell'anno non si è potuto ricostruire la loro storia fino a quando alle carte è stata data la definitiva collocazione presso l'Istituto Luigi Sturzo a Roma e, il 30 aprile 1981, sono state dichiarate di notevole interesse storico dalla Soprintendenza archivistica per il Lazio.
Una piccola integrazione è stata effettuata nel maggio del 2004 con i pochi documenti spediti dalla figlia Maria Teresa Ferrari.
Info acquisizioneDonazione.
Ordinamento e strutturaIl fondo è organizzato in otto serie, tre delle quali suddivise in sottoserie. La loro successione riflette l'attività politica di Francesco Luigi Ferrari e la sua produzione intellettuale durante gli anni dell'esilio.
A seguire sono presenti, inoltre, le sue poche carte personali, la corrispondenza con la moglie Lina Filbier (in buona parte precedente all'esilio), la corrispondenza con i suoi amici più cari nell'ultimo periodo della sua vita e una documentazione raccolta dopo la sua morte.
La struttura sommaria delle serie si presenta come segue:

I. Segretariato Internazionale dei Partiti Democratici Popolari
d'Ispirazione Cristiana
II. Segretariato del P.P.I. all'Estero
III. Attività antifascista
1. Corrispondenza
2. Iniziative e affari vari
IV. Materiale preparatorio per studi e pubblicazioni
1. Chiesa e Fascismo
2. Politica internazionale
3. Germania
4. Politica italiana
5. Concordati della chiesa cattolica
6. Miscellanea
V. Attività giornalistica e di scrittore
1. Articoli e scritti vari
2. «Res Publica»
3. Le Regime Fasciste italien e Nationalisme Fasciste
VI. Carte personali
VII. Corrispondenza con la moglie
VIII. Ultima corrispondenza di F.L.F. e documentazione post mortem

L'ordinamento delle carte all'interno dei fascicoli segue due modalità: la successione numerica della segnatura originale, là dov'è interamente presente, o il classico ordine cronologico decrescente, nei casi in cui la segnatura non c'è, è incompleta o parziale rispetto alla totalità delle carte stesse.
Infine, si precisa che, dal punto di vista di normalizzazione redazionale, la dicitura completa dei nomi di enti è stata sempre riportata con le iniziali maiuscole, a prescindere da come indicata nei documenti.
ContenutoIl fondo riguarda, per la quasi totalità, il periodo di esilio trascorso dall'avvocato modenese in Belgio, dal 1926 fino al 1933, anno della sua morte.
Il suo impegno politico nella lotta contro il regime fascista è attestato dalla corrispondenza con numerosi esponenti del fronte antifascista e da varie carte, inerenti alla sua attività politica nel Segretariato Internazionale dei Partiti Democratici Popolari d'Ispirazione Cristiana e nel Segretariato Internazionale del P.P.I. all'Estero. Tra la suddetta corrispondenza si evidenzia, inoltre, la presenza di originali e minute non riguardanti direttamente Francesco Luigi Ferrari ma da lui custoditi, come per esempio alcune lettere scritte o ricevute da Luigi Sturzo.
La raccolta di documentazione a stampa su Chiesa cattolica, regime fascista e politica internazionale e i vari appunti manoscritti (non tutti del Ferrari) costituiscono materiale preparatorio di studio, utilizzato dall'avvocato per le sue ricerche personali o le sue pubblicazioni di giornalista e scrittore.
Collegate sempre alla sua attività di intellettuale e di giornalista, troviamo le bozze manoscritte de Le Regime Fasciste Italien. e del Nationalisme Fasciste (le sue due opere maggiori), i numerosi articoli (alcuni scritti da suoi collaboratori) e gli scritti storico-giuridici.
Al di fuori degli anni passati in Belgio, si può individuare una breve corrispondenza precedente all'esilio - per la maggior parte con la moglie Lina Filbier (a cominciare dal 1923) - alcuni documenti della sua attività politica all'interno del P.P.I. e una documentazione prodotta negli anni successivi alla sua morte (marzo 1933). Queste ultime carte, relative al periodo 1933-1961, sono una raccolta di ritagli di giornale sulla morte di Francesco Luigi Ferrari, la corrispondenza di Lina Filbier con amici e colleghi del defunto marito e alcune dichiarazioni o attestati riferiti al medesimo per i suoi meriti di antifascista.
Il fondo è costituito da 62 fascicoli, per la maggior parte privi di intestazione originale, ripartiti in 13 scatole. Alcuni fascicoli contengono carte con una segnatura originale, costituita da una numerazione araba preceduta da una lettera dell'alfabeto italiano o greco. La successione numerica delle carte non rispetta alcun ordine cronologico.
Strumenti archivisticiInventario analitico cartaceo e informatizzato a cura di Simone Crimela.
ConsultabilitàLiberamente consultabile ai sensi della normativa archivistica vigente.
Fonti collegateAltra documentazione, sempre del Ferrari, ma non proveniente dalla sede parigina, è conservata nell'Archivio Gaetano Salvemini, in quello di Giustizia e Libertà a Firenze e nell'Archivio Centrale dello Stato. In quest'ultimo si possono trovare alcune carte ferrariane nel casellario politico centrale e nei fascicoli dedicati ai sorvegliati «minori».
Alttre carte sono presso il Centro culturale Francesco Luigi Ferrari di Modena.
Persone Mussolini Benito; Gronchi Giovanni; Rodinò Giulio; Spataro Giuseppe; Luigi Sturzo; Zanetti Armando; Salvemini Gaetano; Sforza Carlo; Ferrari Filbier Lina; Rossini Giuseppe; Ferrari Maria Teresa;
Enti Federazione Universitaria Cattolica Italiana; Partito Popolare Italiano; Segretariato Internazionale del Partito Popolare all'Estero; Domani d'Italia (Il), periodico; Partito Popolare Italiano. IV Congresso nazionale del P.P.I., Torino, aprile 1923; Partito Popolare Italiano. V Congresso nazionale del P.P.I., Roma, giugno 1925; École des sciences politiques et sociales; Segretariato Internazionale dei Partiti Democratici Popolari d'Ispirazione Cristiana; Res Publica, periodico; Ministero degli Affari Esteri; Istituto Luigi Sturzo; Archivio Centrale dello Stato di Roma;