Democrazia Cristiana-Spes
Serie Volantini e Opuscoli

Democrazia Cristiana-Spes

Data1945 - 1993
Storia istituzionale/biografiaSpes è la sigla che identifica l'Ufficio centrale della Democrazia cristiana che si occupava, principalmente, della ricerca, della propaganda e della stampa del partito.
La prima circolare della Spes si data all'agosto del 1945 e ne segna la nascita: il vice segretario politico Attilio Piccioni invia il primo documento ufficiale ai Comitati provinciali del partito, che andava allora organizzandosi sotto la guida di Alcide De Gasperi. Si tratta di un ordinamento degli uffici e dei servizi della Direzione Centrale, che vede la "Segreteria Spes" definita nel ruolo operativo, anche come modello di riferimento per analoghi uffici.
Un mese dopo viene inoltrata la circolare di Giuseppe Dossetti, l'altro vice segretario formalmente incaricato di coordinare questo settore. Con questo secondo documento abbiamo una riflessione più analitica e organica dell'Ufficio, dove emerge che la funzione della propaganda sarà fortemente connessa con il servizio inchieste, il servizio studi, il servizio attività culturale e il servizio stampa del partito (vedi la sigla Spes: Studi, Propaganda e Stampa), in una visione di grande modernità del circuito informativo-formativo all'interno del quale si deve formare il messaggio politico di un partito popolare.
È il primo incaricato centrale della Spes, Amintore Fanfani (subentrato a Dossetti nel maggio 1946, ma già da tempo suo braccio destro), a imprimere all'azione del partito una militanza politica più incisiva. L'apporto della Spes si rivela così determinante per la vittoria politica del 18 aprile 1948, con i suoi 90 mila propagandisti e con la forza espressiva dei suoi manifesti.
A partire dal 1949 l'Ufficio Spes risulta essere costituito da un nucleo centrale e ha come responsabile un dirigente, nella persona di Carlo Danè, che resterà alla guida fino ai primi anni Novanta. Attorno alla direzione centrale operava una struttura complessa ed articolata in diversi uffici, che insieme organizzavano l'attività di propaganda e curavano i contatti con la stampa ed altri mezzi di informazione.
La Spes svolgerà diverse funzioni: promuovere inchieste su problemi nazionali e internazionali, studiare soluzioni a questioni economiche e sociali, sensibilizzare gli esponenti della cultura a formare i propagandisti, a diffondere informazioni, a incoraggiare pubblicazioni quotidiane e periodiche, nazionali e locali del partito. In accordo con le direttive del partito, predispone campagne sistematiche opponendosi all'astensionismo e incentivando una "propaganda di categoria" (settore agricolo, industriale, assistenziale, sindacale, etc.); studia e diffonde opuscoli e scritti popolari di propaganda dal centro alle periferie; diffonde comunicati stampa con appositi bollettini periodici, trasmissioni radio e altri mezzi di comunicazione; sostiene pubblicazioni quotidiane e periodiche del partito.
Negli anni la Spes ha prodotto direttamente documenti per la propaganda politica e conservato altri materiali utili alla ricostruzione del quadro economico e sociale del Paese. Ha conservato il materiale prodotto nelle varie articolazioni centrali e periferiche della DC, (opuscoli, manifesti e atti di convegni) e una selezione della stampa quotidiana e periodica. Ha raccolto, inoltre, dati biografici e varie notizie sugli esponenti politici dei partiti rivali.
Nel 1954 il Responsabile centrale della Spes, l'onorevole Mariano Rumor, invia ai dirigenti periferici una circolare (18 giugno 1954): «La Spes diventa uno strumento di direzione politica: lo strumento con il quale il Partito mantiene il suo contatto con il Paese e assolve la sua funzione di guida e di orientamento della coscienza popolare». La Spes, quindi, diviene una delle brache essenziali del partito, ampliando la sezione studi come strumento di formazione ed educazione dei dirigenti del Partito e dell'opinione pubblica (attivisti e propagandisti).
La grafica intesa come efficace messaggio politico porta alla diffusione del giornale murale, importante strumento di informazione immediata e popolare e ad altre iniziative pubblicistiche (da "Traguardo", i "centoni", "Il nostro impegno", "Attualità", etc.) destinate all'aggiornamento politico e alla puntuale risposta agli avversari, anche con una buona dose di umorismo (vedi la raccolta delle vignette). I temi ricorrenti sono il sentimento nazionale, la difesa dei valori religiosi e della civiltà cristiana. Preziosi sono i documenti riguardanti i paesi comunisti, il divorzio, l'aborto, la P2, l'unità europea e ovviamente la visione della DC nel dibattito politico e culturale su questi temi, ma anche le posizioni, ad personam, di molti uomini politici (democratici cristiani e no), la loro attività, i loro scritti e discorsi.
La propaganda del partito viene incrementata negli anni 1966-67 con il bollettino quindicinale "Punto Spes", la rivista mensile "Spes Mese" e l'agenzia "Orientamenti Spes", e nel 1968 con le lettere agli elettori. Negli anni Settanta si assiste alla specializzazione regionale del "Il Popolo" (Il Popolo delle Marche etc.) e a un maggior focus su alcune tematiche quali il divorzio, la donna e la difesa della famiglia, e negli anni a seguire sulla questione Europa.
L'attività della Spes si conclude agli inizi degli anni Novanta quando la Democrazia cristiana perde la sua forma di partito.
Storia archivisticaNel 1990 il segretario politico della Democrazia cristiana istituisce, presso la Direzione nazionale, l'Ufficio per l'Archivio storico e nomina come responsabile Gabriella Fanello Marcucci. All'inizio degli anni Novanta, quando la Democrazia cristiana perde la sua forma di partito, l'Ufficio Spes cessa la sua attività e il materiale raccolto in tanti anni di lavoro viene smembrato. Una buona parte confluisce nei depositi dell'Istituto Sturzo nel 1994, anno in cui il Partito popolare italiano, erede del disciolto partito della Democrazia cristiana, versa le sue carte in base a una convenzione stipulata dall'allora segretario politico Rocco Buttiglione con il presidente dell'Istituto Gabriele De Rosa. In seguito al trasferimento avvenuto nel novembre 1994, l'Archivio storico della Democrazia Cristiana, e quindi anche il Fondo Spes, vengono dichiarati di notevole interesse storico dalla Soprintendenza archivistica del Lazio (17 novembre 1994).
Con decreto del Soprintendente archivistico e bibliografico del Lazio Rep. n. 72 - Prot. N. 3629 del 22 ottobre 2019 è stato nominato responsabile del procedimento e direttore dei lavori per il servizio in oggetto la dottoressa Daniela Pesce. In data 11 dicembre 2019, con decreto del Soprintendente archivistico e bibliografico del Lazio Rep. n. 119 - Prot. n. 4461, viene emanato l'«Affidamento diretto per fornitura di servizi di schedatura parziale, ordinamento, ordinamento, completamento, inventariazione e riproduzione digitale» degli opuscoli e volantini del Fondo Spes, assegnato all'archivista Simona Pandolfi in data 16 dicembre 2019.
L'archivista, secondo le direttive della dottoressa Concetta Argiolas, responsabile dell'Archivio storico dell'Istituto Sturzo, si è occupata della schedatura, inventariazione e parziale riproduzione digitale delle serie e sottoserie del Fondo Spes affidatele.
Dopo un iniziale studio delle carte e approfondimento del soggetto produttore, si è proceduto alla revisione e all'aggiunta dei dati mancanti (misure dei documenti, numero pagine, numerazione delle unità archivistiche e delle unità di conservazione) partendo da una precedente schedatura su file word fornito dall'Istituto Sturzo, e al riordinamento e alla schedatura ex novo della restante parte, in particolare delle Sottoserie "Volantini e opuscoli" e "Umorismo". Secondo le direttive della dottoressa Argiolas, alla documentazione è stata conferita la dignità di livello di fondo, intitolato alla Spes; la separatezza dal fondo della Democrazia Cristiana si giustifica con la particolare e diversa tipologia documentaria che caratterizza il materiale prodotto dalla Spes, che richiede differenti regole di trattamento, conservazione e fruizione. La schedatura delle unità documentarie - conservate fisicamente in 13 cassetti all'interno di fascicoli con indicata la numerazione dei singoli documenti - è stata riversata sulla piattaforma xDams, in conformità con i criteri redazionali forniti dall'Istituto Sturzo e dalla Soprintendenza di riferimento. Tutti i volantini presenti nelle serie e sottoserie di competenza sono stati digitalizzati secondo i parametri previsti dal progetto.
Strumenti archivisticiInventario analitico cartaceo e informatizzato a livello di documento a cura di Simona Pandolfi.
Bibliografia- Carlo Danè, "Gli archivi della Democrazia cristiana" (pp. 117-122) , in "Gli archivi dei partiti politici", Atti dei seminari di Roma, 30 giugno 1994, e di Perugia, 25-26 ottobre 1994, collana "Pubblicazioni degli archivi di Stato", Saggi 39, Roma, Ministero per i beni culturali e ambientali Ufficio centrale per i beni archivistici, 1996;

- "Parole e immagini della Democrazia cristiana in quarant'anni di manifesti della Spes", a cura di Carlo Danè, Roma 1985;

- Umberto Tupini, "Cronache sociali", nn. 11/13 del 15 luglio 1948
Unità di conservazione cassetti 1-6