Democrazia cristiana

Data1944 - 1993
Consistenzafascc. e regg. 3.299 (scatole 600)
Storia archivisticaL'archivio della Democrazia cristiana è conservato presso l'Istituto Luigi Sturzo fin dal 1994, anno in cui il Partito popolare italiano, erede della disciolta Democrazia cristiana, ne versò le carte in base a una convenzione di deposito stipulata dall'allora segretario politico del Partito popolare italiano, Rocco Buttiglione, con il presidente dell'Istituto, Gabriele De Rosa. In seguito al trasferimento, e più esattamente nel novembre 1994, l'archivio è stato dichiarato dichiarato di notevole interesse storico dalla Soprintendenza archivistica per il Lazio. L'iniziativa di costituire un Archivio storico della Dc risale, in realtà al 1989, per iniziativa di Gabriella Fanello Marcucci alla quale era stato affidato, dal segretario politico Arnaldo Forlani, l'incarico di responsabile. L'idea era quella di creare una struttura prevista per statuto volta a costituire un punto di riferimento unitario per la raccolta delle carte prodotte dagli organi centrali e periferici della Dc (1). Questo progetto ha però avuto vita breve, sebbene abbia dato dato l'avvio a un primo lavoro di riordinamento rimasto, tuttavia, incompiuto. Risale all'epoca della costituzione dell'Archivio storico della Dc l'apertura, in ambito storico-archivistico, di un dibattito sul recupero della memoria storica dei partiti e insieme l'avvio di una riflessione generale e condivisa che ha trovato la sua massima espressione nei due convegni organizzati sul tema degli archivi dei partiti politici a Trento nel 1991 e a Roma nel 1993 (2). La volontà di creare un Archivio storico nasceva dalla consapevolezza di dover rimediare alla carenza di una struttura destinata a conservare e valorizzare l'importante patrimonio documentario del partito e procedere a una raccolta sistematica delle carte prodotte dai suoi organi centrali e periferici. Considerata però la complessità della sua struttura, composta da un lato da diversi uffici e movimenti a livello nazionale, dall'altro da una ramificazione a livello periferico (comitati regionali, provinciali, comunali, sezioni), il progetto di recupero ha trovato un limite nella molteplicità delle fonti da cui sollecitare un intervento sull'archivio. Un altro problema era dato dal fatto che, non esistendo norme certe e comuni per la conservazione delle carte (3), ogni organo o ufficio interno raccoglieva in maniera più o meno accurata la documentazione che non serviva più all'uso corrente, affidandola alla sensibilità dei singoli responsabili dei vari uffici. Alla fine del 1992 Franca Falcucci viene nominata nuovo responsabile dell'Archivio storico, e le carte vengono quindi trasferite dalla sede di piazza Luigi Sturzo all'Eur ai locali del Centro studi Alcide De Gasperi in via della Camilluccia, sempre a Roma. Solo allora prende il via un nuovo intervento nell'ambito del quale le carte hanno subito un ulteriore lavoro di riordinamento. Si era però ormai aperta la fase storica che doveva culminare nello scioglimento del partito e il progetto iniziale di una struttura interna che garantisse il recupero generalizzato delle carte e provvedesse al loro ordinamento e inventariazione ha seguito le sorti della Dc. L'archivio è stato successivamente versato all'Istituto Sturzo dove, a partire dal 1997, è iniziata la fase di riordinamento, finalizzata a dotare il fondo di adeguati strumenti di consultazione per renderlo fruibile ai numerosi ricercatori. Considerata la complessa vicenda di questo archivio, il lavoro di recupero e riordinamento delle carte è risultato particolarmente problematico. Inoltre, pur avendo l'Istituto Sturzo acquisito gran parte della documentazione prodotta dagli organi nazionali, l'aspirazione al recupero dell'archivio dc appare ancora non del tutto soddisfatta. D'altro canto la frammentarietà dei versamenti e le sovrapposizioni avvenute nel lungo cammino in direzione del recupero di tale patrimonio hanno costituito un grosso ostacolo al lavoro più strettamente archivistico di riordinamento.L'organizzazione del materiale che ci si è trovata davanti era purtroppo poco sistematica e organica, in quanto la realizzazione dei precedenti interventi aveva seguito criteri non sempre rigorosi dal punto di vista archivistico, come ad esempio nel caso della avvenuta interpolazione di materiale appartenente ad archivi di uffici e organi diversi, dell'apposizione di date presunte sulla documentazione che in molti casi si sono rivelate infondate, dello smembramento di fascicoli, dello spostamento del materiale da cartelline originali che venivano riutilizzate per conservarne altro. Si è subito rivelata, quindi, impossibile l'identificazione certa degli interventi operati sul materiale nel corso degli anni e, di conseguenza, il ripristino integrale dell'ordinamento originario dell'archivio, di cui rimanevano solo alcune labili tracce. Per evitare dunque di sovrapporre un ulteriore riordinamento a quelli che le carte avevano già subìto, si è deciso per tutte le serie del fondo di limitare l'intervento a una più sistematica e congruente organizzazione delle carte, rispettando il più possibile ciò che dell'ordine originario sporadicamente emergeva attraverso le cartelline originali e le rare classifiche presenti sui documenti.

1. Il progetto originario proposto nell'ambito dell'Assemblea nazionale del partito fu recepito con qualche modifica nell'art. 98 dello Statuto del 1992: "Al fine di documentare la vita politica della Dc è istituito l'Archivio storico, che assume l'obbligo di provvedere alla conservazione sistematica dei documenti del partito. L'archivio corrente sarà tenuto secondo una classificazione unitaria e sarà riversato all'Archivio storico a distanza di due congressi. I regolamenti per lo svolgimento dei compiti suddetti sono approvati dal Consiglio nazionale". 2. Cfr. La memoria della politica. Atti di due convegni sugli archivi dei partiti politici (Trento 1991, Roma 1992), Roma 19933. L'Archivio storico fu inserito tra gli uffici centrali previsti dallo Statuto solo nel 1991, art. 95 bis.
Ordinamento e struttura1- Direzione nazionale
2- Congresso nazionale
3- Consiglio nazionale
4- Assemblea nazionale
5- Segreteria politica
6- Uffici centrali del partito
ContenutoAtti prodotti dagli organi statutari del partito e dagli uffici centrali.
Strumenti archivisticiInventari cartacei e informatizzati a livello di unità archivistica a cura di Sabrina Auricchio, Rita Damiotti, Chiara Mancini, Maria Rita Precone, Roberta Rampa.
ConsultabilitàLiberamente consultabile ai sensi della normativa archivistica vigente.
Fonti collegateFondo Giuseppe Spataro, Fondo Gruppo parlamentare Dc al Senato; Fondo Mario Scelba; Fondo Flaminio Piccoli.
Luoghi Trento; Roma;
Persone De Rosa Gabriele; Buttiglione Rocco; Fanello Marcucci Gabriella; Forlani Arnaldo; Falcucci Franca; De Gasperi Alcide; Mancini Chiara; Precone Maria Rita; Rampa Roberta; Sabrina Auricchio; Rita Damiotti;
Enti Partito popolare italiano; Soprintendenza archivistica per il Lazio;